I passi alle mie spalle.
I pochi motorini.
I miei passi.
La città di notte la conosco. Le appartengo e lei mi appartiene.
Uno sguardo è dipinto distrattamente da un dio delle tenebre, in quest'aria rarefatta di rinascita che qualche ora fa era logora, tagliata dalle mille voci del giorno che ora tacciono.
La spazzatura di oggi.
La polvere di ieri.
I misteri crocifissi.
Non c'è un suono che non desideri tra queste bellezze decadenti.
Invito la luna ad un ultimo ballo. E non m'importa di sembrare goffo.
La città di notte la conosco.
Cammino sui miei pensieri bruciati.
Ho sete.
martedì 2 marzo 2010
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