venerdì 29 aprile 2011
forse allora
giovedì 28 aprile 2011
mi avete detto
domenica 24 aprile 2011
via crucis
la gente guarda rapita lo spettacolo di quel piccolo colle.
sarà la notte giovane, il buio che si espande nel cielo e poi se ne impossessa - come un liquido scuro e denso versato in un bicchiere d'acqua - saranno le candele disposte lungo la salita, saranno le sagome degli alberi che stanno lì a farsi specchio per le nuvole, saranno gli abiti degli uomini che abbiamo di fronte, saranno i fari che si accendono e trasformano la realtà in un dipinto.
il messia sta sotto un ulivo, gli apostoli lo attendono, come pure i soldati romani e il sinedrio e la piazza.
ineluttabilità del destino. rappresentazione dell'ineluttabilità. rievocare, per ricordare l'esser polvere, la grandiosità e l'infinito esser infimo. dell'anima. delle anime.
una voce intorno a noi inizia ad illustrare i personaggi della rappresentazione.
le telecamere rai sono pronte, l'intera città deglutisce, che bisogna far bella figura.
erode e matteo.
barabba e giovanni.
pietro e pilato.
per ognuno la voce narrante spende qualche parola.
poi arriva al personaggio "folla", recitando la definizione "multiforme e cangiante, subisce l'influenza dei potenti di turno".
un bambino alle mie spalle domanda al padre se schizzerà molto sangue, il padre risponde di no, che è tutto finto e può star tranquillo.
però lui protesta. perché non ci dovrebbe essere sangue? ha visto i vari tipi di fruste, non erano finti!
ecco, la natura umana. piccoli mostri di sadismo che smusseranno la loro cattiveria con centinaia di inibizioni sociali, dimenticando la voce tribale nel petto che domanda violenza e accontentandosi dei servizi sugli ultimi omicidi, su moventi e modalità, sentendo gli opinionisti snocciolare interessanti teorie e dimenticando il resto, oppure inveendo allo stadio, nei cortei o dove sia.
la folla, personaggio multiforme e cangiante.
la folla, commossa dal monologo di un giuda interpretato davvero bene, chi sa per quanti denari.
la folla, prostrata di fronte allo spettacolo di musica e parole, proiettata nell'atmosfera di sogno della redenzione, che però sogno deve restare.
domandate a uno di questi uomini di prendere un immigrato in casa sua.
domandate a uno di questi uomini di rinunciare all'uovo di cioccolato, al pranzo pasquale.
domandate loro qualcosa che sia più di qualche spicciolo.
o non domandate nulla, però guardate.
guardate la loro devozione, il loro trasporto.
miracoli del tecnico delle luci.
miracoli della stereofonia.
miracoli di un buon subwoofer.
miracoli della fede.
martedì 12 aprile 2011
salita pontecorvo
martedì 5 aprile 2011
lascia pure
Lascia pure
che facciano rumore
battendo sulla grancassa
di una noia in multi- color
Lascia pure
che scorrano con gli occhi
e le voci come un sibilo
a pensarsi migliori
Culla il tuo silenzio
se puoi
Lo so
che quando piangono
viene quasi da ridere
E allora tu ridi
se puoi
In fondo ci è sempre
bastato molto poco
Lascia pure
che facciano rumore
graffiando con le lingue
i pochi spazi d’aria
Lascia pure
che siano indifferenti
fingendo di sbattersi
tra centinaia di specchi
Culla il tuo silenzio
se puoi
Lo so
che quando ridono
viene quasi da piangere
Però poi ridiamo
se vuoi
In fondo ci è sempre
bastato molto poco