Mani, calore, sangue che scorre senza farsi domande, lì, nel tempo in cui non ti aspetti nulla.
E poi quella musica che ha cullato il flusso di ieri.
Il senso diviene uno sfamarsi per avere più fame, fame di altri occhi ancora e ancora, sempre di più.
Per dire fino all'ultimo.
Vaffanculo. Io sono vivo.
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