aria rarefatta, indefinita
che si trascina, si trascina
scivola sulle lancette ferme
sugli sguardi fissi
che non lasciano dormire la polvere
bisognerebbe aprire uno spiraglio
non aver paura dell'assenza dei secondi
e fare in modo che nessuna cosa abbia un nome
nemmeno il nulla, nemmeno il nulla
lasciare aperta la notte
perché vengano sudore e boschi
e distese eterne e claustrofobia
malattia e bellezza, in un istante
in un istante, goccia per goccia, l'eternità
entra piano, ieri, e a passi svelti
che non si svegli nessuno, che nessuno ti svegli
resta quanto desideri, se pensi di dovere
e se vuoi che qualcosa sia, fai che sia luce
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