i libri sul comodino.
gli oggetti piccoli e quelli grandi.
penso al portatile. lavoro di memoria che da qui non lo vedo.
non mi ci vuol molto a ricordarlo nei dettagli, ad immaginarlo costretto lì sotto, anche se oggi mi sento pigro.
penso che sia dipendenza. un continuo laccio col mondo.
ma lo sono pure gli altri oggetti.
i libri.
il portachiavi.
piccoli legami, infinitesimali, continui, liquidi che si fingono solidi.
se accendessi il pc ci troverei tutto.
ma finché resta spento, sotto quelle maglie, non esiste.
ora "tutto" sta sotto dei vestiti sporchi.
e altro "tutto" alla finestra.
luoghi di cui ho sentito parlare, gente che conosco, grossomodo, da qualche parte.
che mi porto dietro, in una forma o nell'altra.
e a volte smarrisco.
in uno scatolone quante persone ci entrano?
e in tasca?
e quelle intorno ai polsi?
qualcuno l'ho portato al collo, come una fede.
vado a fare due passi. tu non sei qui, eppure certamente "sei".
allora andiamo, ti voglio far vedere un posto nuovo.
1 commento:
Cercavo su internet l'autore di queste righe:
"in uno scatolone quante persone ci entrano?
e in tasca?
e quelle intorno ai polsi?
qualcuno l'ho portato al collo, come una fede.
vado a fare due passi. tu non sei qui, eppure certamente "sei".
allora andiamo, ti voglio far vedere un posto nuovo..."
Ne sai qualcosa?? :D
Posta un commento