fermati un attimo
tra il destino e il caso
gioca con le sagome,
i profili delle chiese
adagiate al centro
della modernità
porte di un inferno
che canta la libertà
guarda quel calice
che sputa in faccia al cielo
il suo sangue color cenere
il cuore di temporale
e se dicono che è tardi
tu non dimenticare
se dicono che è tardi
tu non dimenticare
ascolta le voci
stridenti delle ruote
rasoi a un passo dal collo
a un millimetro dal vuoto
su una linea d'orizzonte
che ora è e ora non è mare
sopra gli angoli di strada
dove vivere è campare
quando dicono che è tardi
tu non dimenticare
se dicono che è tardi
tu non dimenticare
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