lunedì 17 maggio 2010

Flusso

Certi sguardi non li afferri
strisciano lontani
Figli dell'abitudine
e di complessi ricami

Risorge l'antico gioco
senza chiedere perdono
Sa improvvisarsi nuovo
e ti vuole già Veleno

Certe stagioni passano
solo per ritornare
e sanno di asfissia
mentre ti fanno respirare

Ma il tempo cambia forma
e si riversa in nuovi fogli
cancellando quel pudore
che rende muti i sogni


Io sono te, i tuoi occhi
Il modo in cui mi vedi
Io sono i tuoi sorrisi
Sono le tue ferite

Siamo Flusso e Vita
Finito ed Infinito
Una parola eterna
che a pronunciarla muore

Io sono te, i tuoi occhi


Certe mani non le sfiori
Sono già lontane
Incroci di cromosomi
e di casi o di destini

Sorge la stessa alba
ovunque ci troviamo
E' una poesia ridicola
Un male che non sentiamo

Certe forme di fede
sanno come inchiodare
un concetto infinito
che non si può spiegare

E' l'antica natura
che dà forma all'informe
E' il cuore del senso
che mai veglia e mai dorme


Tu sei me, i miei occhi
Il modo in cui ti vedo
Tu sei i miei sorrisi
e le mie ferite

Siamo Flusso e Vita
Finito ed Infinito
Una parola eterna
che a pronunciarla muore

Tu sei me, i miei occhi

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