sabato 3 aprile 2010

Le lacrime di Orfeo

Inerti i tuoi polsi sull'oblio
mentre le ombre ti bramano e lambiscono
i contorni della mia anima
Il tuo viso di cera si sta sciogliendo

Digrignano i denti gli oscuri signori
e tu non tremi se non di desiderio
Provo a protendere una mano
ma sono ormai un grido senza speranza

Così triste si leva il mio canto
che commuove persino la Morte
Forse proprio sul fondo del buio
troveremo salvezza e redenzione



In un corridoio di corpi putrefatti
la mia promessa guida i nostri passi
Il sole sembra quasi irraggiungibile
ma annienterò l'infinito per te

Un passo ancora e potrò di nuovo averti
eppure sento una tristezza immensa
Forse non brami salvezza, Euridice ...?
Forse non vuoi rivedere la luce ...?

Il tuo dolore avrà mai requie, amore ...?
Ed io come riuscirò a salvarti ...?
Alla fine di questo percorso, dimmi,
sarò ancora capace di amarti ...?

Manca poco, un istante, uno solo
Ti prego, adesso stringi questa vita
Non rinnegarmi per quella notte senza fine
Lascia che provi ancora a renderti felice

Ecco la luce, è come essere in un sogno
Ecco la luce, la rinascita è ormai nostra
Ecco la luce, mi volto e stai svanendo
Ecco la luce, è come essere in un sogno


I sogni sono un dolce e amaro inganno
Svanisci, amore mio, e a me cosa resta ...?
La notte che voleva farti sua
La notte, quella notte, eri tu stessa

I sogni sono un dolce e amaro inganno
Continuerà a suonare questa lira
Per la musa che riposa sulle spine
fin quando verrà anche la sua fine