martedì 4 gennaio 2011

I dannati

E così, sorellina, si fa finta di crescere.
Ma lo sappiamo - tu lo sai, gli altri pure, io penso di aver cominciato a capire - che siamo dannati.
Hai conosciuto qualche sguardo in più, altre labbra. E' successo anche a me.
Ma fai ancora quei sogni.
Sono quei fottuti sogni il problema. Quelli che ti mettono davanti ciò che sei.
Pensi di sapere cosa significa arrampicarsi? Non lo sai ancora abbastanza.
Distribuisci equamente le colpe tra te ed il mondo, prova a non barare.
Se lo farai davvero ti sembrerà di giocare per perdere.
E probabilmente perderai.
Se non vuoi fatti furba, entra nella logica della logica. Che a vivere così non necessariamente si vince... ma di certo aumentano le probabilità.
Resti ancora nel limbo? Sai che non potrai permettertelo per sempre.
La paura che ti lega i polsi, la miseria che mi logora i ricordi... sono queste cose che mi fanno pensare che siamo dannati, sorellina.
Condannati a cercare per non trovare a trovare per avere di nuovo voglia di cercare, tra dita puntate come fucili, che se sparassero proiettili almeno sarebbero sincere... ma che non vogliono essere sincere e quindi non spareranno mai, resteranno tese in quel gesto per tutti i nostri giorni. E se qualche mano andrà giù ne arriveranno altre.
Si può sopravvivere, volendo, e in fondo è il minimo che dovremmo fare.
Eppure mi viene voglia di dirti di non fermarti, di rischiare, di sudare per quello che desideri, che non è gratis, non può esserlo... e forse è anche meglio così.
I dannati, sorellina, sono quelli che non possono accontentarsi.
La salvezza è che ci potremo sempre guardare indietro.
Ti ucciderò il giorno in cui smetterò di farlo.
Se non deciderai di farlo tu per prima.
I dannati, sorellina, sono quelli che prima o poi si uccidono a vicenda.
E' il prezzo di tutto quel fottuto amore, spesso, l'indifferenza.


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