martedì 23 novembre 2010

Trenta.

Queste voci
riesci a sentirle?
Sono di un mondo
lontano solo un passo
La mia terra
da qui sembra una bambina
Guarda bene
porta ancora i segni addosso
Madri e mani
aggrappate alla speranza
che i mercanti
si vendevano l'un l'altro
tra le radici divelte
di chi aveva la forza
per cercare un altro dove
oppure per fare senza
La pioggia allora
ricordava agli uomini
che sempre uomini
sarebbero rimasti
Per qualcuno il concetto
era un po' meno chiaro
e la propria compassione
la vendeva al grammo
Chi sa cosa si prova
a vedere aprirsi
un pezzo dell'inferno
sotto le proprie gambe
Chi sa cosa si prova
quando quello che si legge
straripa dalle righe
e strappa tutti i fogli
Chi sa cosa si prova
a scoprire l'istinto
al di là delle promesse
al di là delle pretese
Chi sa cosa si prova
a lasciarsi consumare
oppure ad aspettare
bestemmiando preghiere

Noi, figli delle vetrine
delle stelle in affitto
e dei sogni in scatola
dovremmo ricordarlo
qualche volta
anche per caso
dovremmo ricordarlo
che sin dall'inizio
o forse anche prima
non siamo stati altro
che dei sopravvissuti









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