giovedì 28 aprile 2011

mi avete detto


di fronte al mare mi avete detto
quello è soltanto un ammasso d'acqua
devi pregare che stia al suo posto
è inganno l'onda, la sua risacca

di fronte al tempo mi avete detto
l'abbiamo preso con le lancette
ma lo dovrai ammazzare sempre
prima che lui ti faccia a fette

di fronte al cielo mi avete detto
temi gli aerei le stelle e gli dei
e quel che celano pianeti e nuvole
ma non è questo quel che vorrei

senza satelliti e consumazioni
vorrei soltanto che fossimo flusso
senza più diavoli o inibizioni
poter fissare negli occhi l'abisso

senza timbrare e senza aperitivi
strappare via i conti e non farli tornare
conservare intatto questo stupore
per quel poco che resta speciale

di fronte all'uomo mi avete detto
l'amico è nemico, serpe la famiglia
non c'è nulla di più lontano
di qualcosa che ti somiglia

di fronte alla storia mi avete detto
guardala, è squallida eppure s'adorna
impara e dimentica, non darle peso
che tanto di certo ogni cosa ritorna

di fronte all'arte mi avete detto
è quel che di buono resta del dolore
ma ti conviene starle lontano
che oggi nessuno potrà capire

ma senza scontrini e fraintendimenti
vorrei soltanto sentire il mio sangue
senza più traffico e senza nevrosi
camminare sulle mie gambe

senza rimpianti e rivoluzioni
di quelle comode oppure violente
credere forte di poter credere
che si possa credere per sempre

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